L’ascensore Portello-Castelletto e il Belvedere di Montaldo

Contrasti si diceva. Genova è una città di contrasti, di sovrapposizioni, di vecchio e di nuovo, di ricchezza e povertà, ed è anche una sovrapposizione stratigrafica di strade e case che si arrampicano dal mare fin su, per le colline retrostanti.

A piazza Portello non lontano dalle vie dei Rolli, si trova l’ingresso liberty dell’ascensore Portello – Castelletto. Il biglietto, che si può anche acquistare inviando un SMS ad un numero indicato sul pannello informativo del distributore automatico di biglietti), costa ,90 euro..

Il Belvedere Montaldo

Qualche secondo di salita attraverso la ripida parete rocciosa ed ecco, che si esce sul Belvedere Montaldo, da dove la vista spazia per tutta la città ed anche oltre. Io ed Ale ci godiamo un po’ il panorama. Intanto i bambini trovano alcuni compagni di gioco dotati di palla e si sfidano subito in una agguerrita partita di calcio, con la supervisione di un papà, che fa da arbitro/portiere/paciere.

Dall’alto si vedono i palazzi di via Garibaldi, i grattacieli del centro moderno, il reticolo di tetti della città vecchia in cui spiccano i campanili delle Vigne e della Cattedrale. E dietro il colle di Sarzano. Poi il Porto Antico, la Lanterna e oltre, verso i grattacieli di San Benigno e il caratteristico “Matitone”. L’unica cosa che stona è il gigantesco e squadrato edificio che ospita la Banca Carige, quasi senza finestre. Forse è il caveau di Paperon de’ Paperoni!

Per la sua posizione elevata, per secoli il Castelletto fu un punto di cruciale importanza per la difesa ed il controllo della città. Baluardo difensivo fino al ‘400, fu poi occupato dalla guarnigione francese. In seguito venne distrutto dal popolo alla fine della dominazione francese. Successivamente fu ricostruito ad inizio Ottocento dal governo sabaudo e definitivamente atterrato nel 1848.