Il borgo marinaro di Boccadasse, Genova

La città e le sue varie sfaccettature. Sembra incredibile ma Genova la superba, città urbana, dai grandi palazzi, città portuale, crocevia di traffici di merci e persone, tra le sue tante anime ha anche quella, un po’ nascosta, di piccolo borgo di pescatori! Salendo sull’autobus 42, dopo pochi minuti e qualche fermata, si raggiunge Boccadasse.

Si scende alla fine di Corso Italia, il cui sbocco naturale è al Belvedere Edoardo Firpo, terrazza che si affaccia sul borgo di Boccadasse. Eravate indecisi se far tappa alle Cinque Terre lungo la strada per Genova, ma non avevate abbastanza tempo? Oppure vi spaventavano le stradine inerpicate per raggiungere quei borghi così sperduti? Ecco, venite a Boccadasse ed assaporerete quella sensazione che avreste provato là, alle Cinque Terre.

Le case popolari, dai colori variopinti, disposte su vari livelli, si affacciano su questa piccola spiaggetta di sassi dal mare cristallino. Qui è ormeggiata un’unica barca, che però ancora (lo sperimenteremo dopo, a pranzo) fa il suo mestiere uscendo a mare ogni giorno per la pesca.

Attorno alla spiaggia/piazza si affacciano numerosi locali. Dai ristoranti, ai bar, ai chioschetti. Alcuni hanno sedie e tavoli all’esterno. Ma la cosa più piacevole è prendere un bicchiere di vino o birra, e magari qualcosa da spizzicare, e sedersi sulla spiaggia o sul muretto di fianco. Tra l’altro qui c’è miracolosamente un po’ d’ombra che ci da sollievo dal caldo asfissiante!

Assicuratevi di aver preso su i costumi, se non per voi per lo meno per i bambini, perché, soprattutto in una giornata calda come quella in cui ci siamo trovati lì noi, un bagno è la manna! Nonostante le ritrosie iniziali per via dell’acqua freddina infatti, alla fine i bambini entrano in acqua e il difficile diventa farli uscire!

Il clima è veramente rilassato. Non è affollato, la gente se ne sta pacifica a godersi la spiaggia ed il mare. Qualche gabbiano sorvola la zona. Noi ci inchiacchieriamo con una signora che, fortuna sua, vive proprio nella casa che si affaccia sulla spiaggia. Ha una piccola terrazzina in cui può comodamente sedersi godendo del panorama.

Devo sfatare i luoghi comuni sui genovesi e sulla loro scontrosità. Tutti i genovesi con cui abbiamo avuto a che fare sono stati estremamente gentili e prodighi di consigli ed informazioni. Anche la signora si lascia andare a racconti nostalgici di quando il borgo pullulava di pescatori, delle mareggiate che invadono il terrazzino nei mesi d’inverno…

Dalla spiaggia di Boccadasse volendo si può esplorare il dedalo di stradine sovrastante, fino a raggiungere un insolito castello (che sembra più una ricostruzione moderna ispirata ad un antico castello, con tanto di ponte levatoio!).

Pranzo alla cooperativa pescatori Ge 8317

Chiudiamo in bellezza la visita al Borgo di Boccadasse pranzando in un piccolo ristorantino lungo la salita che ci riporta al viale principale. Si tratta della trattoria gestita dalla locale cooperativa di pescatori, Ge 8317 (dalla targa della Barca che ancora pesca qui in zona). Qui ci accoglie uno dei camerieri (ancora una volta molto gentile). Ci spiega per filo e per segno cosa prevede il menu indicandoci, per le varie portate, la provenienza di ogni singolo ingrediente (se locale, pescato dai pescatori di Boccadasse, o comunque di provenienza ligure, o altrove).

Non abbiamo molta fame perché è davvero caldo ed abbiamo mangiato a metà mattina un pezzo di torta (torta salata) e di focaccia presi in un forno in città. Quindi prendiamo delle cozze, il carpaccio di polipo, le acciughe – deliziose – ed un po’ di fritto.

Tutto molto buono (anche se porzioni non particolarmente abbondanti) e prezzo più che discreto per la qualità!

Mezza giornata a Boccadasse e si ricaricano lo spirito ed i polmoni!