Giorno 11 Secondo giorno ai Virgin Narrows e arrivo a Temple of Sinawawa

La mattina dopo ripartiamo dalla nostra piazzola. Tra l’altro a stomaco vuoto perché durante la notte qualche odiosissimo scoiattolo o altro animale dispettoso, che non so come possa aver raggiunto la piazzola, ha pensato bene di fregarci la colazione, ed ha lasciato, dentro al sacchetto appeso all’albero, solo le cartine delle nostre merende!! A meno che non sia stato qualcuno dei miei affamati compagni di viaggio che poi non ha osato confessare la malefatta notturna, accusando un fantomatico animaletto selvatico! ;-).

In alcuni punti l’acqua è più alta che in altri, tanto che per un breve tratto devo camminare immersa con gambe e buona parte del busto! Non che sia pericoloso, ma di sicuro per una freddolosa come me l’acqua sui 18/20° C è una bella sfida! Dobbiamo procedere con attenzione per non finire giù, causa le rocce scivolosissime sul fondo. Lo scenario però ci ripaga dello sforzo: che privilegio poter attraversare, da soli, questa meraviglia della natura!

Arrivo al Temple of Sinawawa

Quando finalmente arriviamo in fondo alle gole, presso il Temple of Sinawawa, nel cuore più turistico del Parco di Zion, viviamo il nostro personalissimo momento di gloria…Vedendoci con gli zaini e l’attrezzatura per dormire fuori, in molti ci fermano ammirati ed incuriositi per chiederci se abbiamo fatto l’intera traversata, e noi non ci neghiamo ai nostri ammiratori!!! 😉

Incontriamo anche alcuni scoiattoli sospettosamente grassi…che siano loro gli autori del furto notturno!?

Questo itinerario è piacevole ma molto affollato. C’è una pavimentazione in cemento che rende facile per tutti, comprese carrozzine, l’accesso, quindi ci sono diverse persone che vogliono provare l’ebbrezza di cimentarsi, seppure per un breve tratto, nell’esplorazione del fiume.

C’è un bus-navetta che da qui conduce in città, a Springdale. Prima di rientrare, oltre a percorrere il suggestivo percorso del fiume che entra nel parco, andiamo anche a vedere una sorta di cascata, il Weeping Rock (“roccia che piange”). Si tratta di un brevissimo detour rispetto al percorso principale lungo la strada che attraversa il Parco.

Torniamo al Bumbleberry a Springdale e divoriamo, a metà pomeriggio, l’intera dispensa del ristorante!