Giorno 1: San Pietroburgo – Chiesa del Sangue Versato e Prospettiva Nevski

Attracchiamo a San Pietroburgo di prima mattina. Dopo un controllo passaporti decisamente sovietico, con una soldatessa in divisa d’ordinanza che guarda sospettosa i bambini attraverso lo specchio trasversale sopra la guardiola, prendiamo il bus che dal porto (molto lontano dal centro città) conduce sulla riva della Nieva.

Il bus ci lascia nei pressi della Statua del Cavaliere di bronzo, proprio in fondo al lungo viale che anche noi italiani conosciamo per la canzone di Battiato, Prospettiva Nevski.

Siamo subito catapultati nel cuore della splendida San Pietroburgo, a due passi dall’Hermitage, che fu residenza reale dello Zar ed é oggi sede del sontuoso museo conosciuto in tutto il mondo.
Wow! Ad ogni passo ci è subito evidente la straordinaria quantità di cultura, storia e magnificenza di San Pietroburgo. È una città di musei e gallerie di fama mondiale, traboccante di cultura e intrisa di storia che risale a secoli fa.


Fondata dallo Zar Pietro il Grande nel 1703, fu poi scelta come capitale dal 1712, pochi anni prima della fondazione dell’Impero russo.
Oltre ad ospitare il palazzo reale, divento sede di decine di altri sontuosi edifici nobiliari, che facevano a gara nell’esibizione dello sfarzo. Molte di queste residenze sorgevano lungo i tanti canali che attraversano la città. Da qui la fama di “Venezia del Nord”.
La città rimase capitale fino alla fine dell’Impero in seguito alla Rivoluzione del 1917. I bolscevichi riportarono la capitale a Mosca nel 1918 temendo l’invasione straniera.

Il clima, pur essendo metà agosto, è decisamente rigido, ma l’impatto con la città è spettacolare!
Molliamo i bagagli all’appartamento, prenotato su Airbnb, proprio lungo la Prospettiva Nevskij, poi usciamo subito per andare a visitare uno dei gioielli architettonici della città, la Chiesa del Sangue Versato.

La Chiesa del Sangue Versato


La Chiesa della Resurrezione, nota anche come “chiesa del Sangue Versato”, fu costruita in memoria di Alessandro II, assassinato nel 1881. La chiesa si trova proprio nel punto in cui lo zar subì l’attentato mortale: un giovane che si opponeva alle riforme dello zar lanciò una bomba contro la sua carrozza.
Alessandro II fu tra i più grandi zar russi: nel 1861 pose fine alla schiavitù dei contadini russi, cinque anni prima dell’emancipazione degli schiavi negli Stati Uniti.

La peculiarità della Cattedrale del Salvatore del Sangue Versato sono le sue cinque cupole a cipolla riccamente decorate e ricoperte di smalto da gioielliere. Ha una facciata simile alla Cattedrale di San Basilio a Mosca.
Ci vollero circa 24 anni per costruire un edificio così maestoso e, dopo il vandalismo che seguì alla rivoluzione d’Ottobre, 27 anni per restaurarla. C’era anche chi scherzava sul fatto che non appena i cavalletti dei lavori di restauro fossero stati rimossi, il regime sovietico sarebbe caduto.
Sarà anche stata una coincidenza, ma la ricostruzione terminata nel 1991 è stata seguita dagli eventi famosi che hanno posto fine al regime comunista.

La Cattedrale è decorata con calcare italiano e varie pietre semipreziose come diaspro, cristallo di montagna, topazio e altri. All’esterno, ci sono venti lastre di granito che raccontano gli eventi più importanti del regno di Alessandro II.
Ma il punto forte sia degli interni che degli esterni della cattedrale è la sua collezione di mosaici basata sui dipinti di Vasnetsov, Nesterov e Vrubel. Con una superficie totale di 23130 piedi quadrati, è una delle più grandi collezioni di mosaici in Europa.

Terminata la visita, e stanchi per gli sballottamenti delle ultime ore, io e i bambini alziamo bandiera bianca e ci rifugiamo in appartamento.

L’avventura di Ale e la locomotiva di Lenin

Ale invece è ansioso di esplorare la città. Decide quindi, un po’ alla chetichella, di uscire da solo e andare alla stazione Finlanski dove si può visitare la locomotiva del treno con cui Lenin raggiunse San Pietroburgo per guidare la Rivoluzione bolscevica.
Fatto sta che, durante il tragitto, realizza di non avere con sé né passaporto (dentro cui c’è il visto temporaneo) né soldi….

Arrivato alla stazione, in mezzo ad insegne in cirillico intravede una “I” dell’ufficio informazioni. Entra e trova un donnone (o almeno così pare) alla scrivania che lo fissa sospettosa…il donnone non parla una parola di inglese.
Ale allora mette insieme qualche ragionamento…la squadra si Mosca si chiama “Lokomotiv”, quindi probabilmente si dice uguale…”Lokomotiv Lenin?”…la tipa alza le spalle e solleva il telefono. Parla qualche secondo poi riattacca e non dice nulla.
Ale attende ancora, poi dopo un po’ fa per alzarsi ma viene preso per un braccio da una donna in divisa, che bofonchiando qualche incomprensibile parola in russo gli fa cenno di seguirlo. Scorre il suo pass davanti ad un tornello e fa attraversare anche Ale, continuando a condurlo per un braccio…

Lui è ormai terrorizzato al pensiero di subire un interrogatorio in perfetto stile KGB e magari finire dietro le sbarre. Non ha con sé il telefono ne ricorda il nome del nostro appartamento…Passa qualche secondo e la sua scorta indica di fronte a sé e gli dice:” Lokomotiv Lenin!”.
Eccola, la locomotiva! Voleva soltanto accompagnarlo a vederla! Pericolo scampato! Dopo una rapida ma interessatissima occhiata alla locomotiva, rifanno la strada a ritroso e questa volta Ale prende rapidamente la via del ritorno, cercando di non dare troppo nell’occhio!!

Cena: dal “Sangue Versato” al “Succo Versato”


Per cena andiamo al Kvartirka Soviet café, sempre lungo la Prospettiva Nevski. Un locale vetero sovietico con bizzarre memorabilia sparse un po’ ovunque. Ci sono pattini e slittini appesi alle pareti. Guantoni da box, biciclette e vecchie tv. Ci fanno sedere su sedie di tappezzeria che sembrano uscite dai palazzi sul lungocanale.
I bambini, che volevano una bibita, prendono un succo di mirtillo. Ne portano circa un litro e mezzo e Marco, tentando di versarselo, lo rovescia proprio sopra l’imbottitura della sedia!
Il filetto Stroganov che ci servono poco dopo è buono, ma… chissà se in cucina lo hanno condito con qualche ingrediente aggiuntivo per vendicarsi! 🙁

Dopo cena facciamo una passeggiata fino al grande piazzale antistante l’Hermitage. Anche illuminato fa la sua figura!

STN Apartments
Nevsky prospekt, 51, Centralnyj, 191011 San Pietroburgo, Russia

si dorme!

si dorme!

Kvartirka Soviet café
Nevskiy Ave., 51, San Pietroburgo 191025, Russia

si mangia!

si mangia!

i consigli

i consigli

Lascia un commento