Pasquetta: Ercolano e il Vesuvio

Il lunedì di Pasqua come da consuetudine lo dedichiamo ad una “gita fuori porta”: la mattina agli Scavi di Ercolano, il pomeriggio sul cratere del Vesuvio.

Scegliamo Ercolano per via del fatto che, pur essendo il sito molto più piccolo in estensione rispetto a Pompei, presenta esempi di abitazioni ed edifici ottimamente conservati. Si possono osservare persino edifici a due piani!

Va detto che, se siete dalle parti di Napoli e non l’avete mai vista, anche Pompei è una di quelle destinazioni che una volta nella vita bisognerebbe vedere. Io ed Ale andammo anni fa, la prima volta che visitammo Napoli, e pur con tutte le pecche del caso (ampie aree chiuse al pubblico per mancanza di personale di vigilanza o per carenza di manutenzione), ancora ne conservo un ricordo magico.

L’area Archeologica di Ercolano

Ad Ercolano arriviamo appena dopo l’orario di apertura degli Scavi. Non troviamo fila alla biglietteria né affollamento durante il percorso di visita. Con il biglietto ci consegnano un opuscoletto con una mappa ed una breve descrizione delle tappe di cui si compone l’itinerario consigliato. Quest’ultimo tocca numerosi punti a partire dalla zona dell’attracco al porto, in basso, dopo aver disceso una lunga rampa al cui culmine si gode di una splendida vista d’insieme degli scavi.

L’opuscoletto, per quanto conciso, è comunque una buona guida: fornisce una breve descrizione dei singoli punti d’interesse e segue un percorso di visita che consente di esplorare il sito in lungo e in largo. Spesso ci sono poi pannelli esplicativi che offrono ulteriori approfondimenti su aree ed ambienti specifici.

Si parte dalla zona di accesso al mare, dove sono state rinvenute decine di scheletri di coloro che avevano tentato disperatamente di sfuggire al fuoco ed alla lava cercando rifugio in mare. Purtroppo le fiamme si diffusero rapidamente ed i mezzi per fuggire non erano sufficienti per accogliere tutti…

Proseguendo nella visita si possono ammirare abitazioni private riccamente decorate (ce ne sono con bellissimi pavimenti in mosaico perfettamente conservati, altre con affreschi dai tipici colori pompeiani che decorano le pareti). Ci sono poi statue e colonnati, con travi e capitelli, in edifici pubblici (come la Palestra, il tempio) e botteghe.

I bambini si divertono a rievocare la destinazione d’uso di ogni luogo: presso il bancone dell’antica osteria ci offrono vino e deliziose pietanze. Al panificio sfornano pane e dolci dai grandi forni. Poi simulano la costruzione di vasi o attrezzi da lavoro ed armi. Noi dal canto nostro siamo clienti ineccepibili, e compriamo tutto senza nemmeno tirare sul prezzo! 😉

Di buono c’è che, nelle aree accessibili, si può circolare liberamente ovunque. Anche qui però (alcuni se ne lamentavano con insistenza, a noi non ha, tutto sommato, sminuito il piacere della visita) bisogna dire che alcune zone erano purtroppo inaccessibili. Infatti c’erano cartelli appesi ai cancelli chiusi, talvolta scritti a mano, in cui si attribuiva la causa alla mancanza di personale.

Esploriamo minuziosamente gli scavi per circa 3 ore. Dopodiché esausti e soddisfatti, andiamo in cerca di una pizzeria per rifocillarci un po’.

Pausa pranzo ad Ercolano

Col fedele aiuto di TripAdvisor troviamo una pizzeria, Luna Caprese, proprio ad Ercolano, molto alla buona, gestita da una coppia un po’ attempata. Ci accomodiamo in un tavolo all’aperto, sotto ad un porticato. Il titolare prende l’ordine su un minuscolo bloc notes con il logo ed indirizzo di un un gommista della zona. La pizza è grande e buona. Non da 10 e lode, ma sempre in linea con la media napoletana.

In paese ci imbattiamo anche nell’immancabile celebrazione pasquale, con il corteo che accompagna la Statua del Santo.

La salita al Vesuvio

A stomaco pieno ripartiamo, direzione Vesuvio. Nonostante il cielo non prometta molto bene, ci proviamo comunque. E quando ci ricapita di avere l’occasione di venire da queste parti e salire su un vulcano?

Quindi raggiungiamo la base del vulcano e cominciamo a percorrere la tortuosa stradina che conduce in quota, fino ad altitudine 800 mt,. Lì lasceremo l’auto per per poi partire per la passeggiata fino al cratere.

Scopriamo che il Vesuvio dev’essere una delle destinazioni favorite dei napoletani per la loro gita di Pasquetta. Durante il percorso, già tortuoso di per sé, dobbiamo fare lo slalom tra le centinaia di auto parcheggiate in ogni metro lungo la strada. La gente è ovunque: sotto gli alberi o nei numerosi chioschetti all’aperto che ci sono lungo il tragitto. Hanno allestito il loro picnic, con tavolini, sedie da campeggio e coperte.

Arrivati quasi in cima, dobbiamo attendere almeno 20 minuti pazientemente in fila che si liberi qualche parcheggio a quota 800, oltre il quale le auto non possono andare. Per fortuna siamo arrivati nel pomeriggio, quindi comunque c’è un certo numero di macchine che, probabilmente arrivate al mattino, se ne stanno andando. Trovato un parcheggio (5 eur), acquistiamo i biglietti per il bus-navetta (2 eur a/r) che fa la spola tra il parcheggio di quota 800 e quello di quota 1000, da dove parte il sentiero. Eventualmente dal parcheggio di quota 800 si può anche salire a piedi fino a quello superiore: la distanza è di 1,8 km e s’impiega circa mezz’ora.

Alla biglietteria a quota 1000 acquistiamo il biglietto per l’accesso al cratere, che include una breve introduzione da parte di guide esperte (geologi/vulcanologi): il biglietto intero costa 10 eur (8 eur per studenti e gratuito per bambini al di sotto di 1,20 mt). Si percorre in autonomia il sentiero che conduce alla cima, e lì ci si aggrega ad un gruppetto con la guida. Dal piazzale di quota 1000, indicativamente s’impiega 1 ora a/r per percorrere il sentiero fino al cratere.

Il cratere

Raggiunto il cratere, la guida dà una spiegazione introduttiva del Vulcano, della sua storia, passata e recente, della situazione geologica della zona. Terminata la spiegazione, si è liberi di proseguire in autonomia e girare nel percorso attorno al cono del cratere. L’attività vulcanica è in questo momento abbastanza vivace, quindi ci sono numerose fumarole da cui fuoriesce parecchio fumo. Purtroppo del panorama vediamo poco o niente, perché il cielo è nuvoloso e le nuvole avvolgono il vulcano. Attendiamo pazientemente e per fortuna riusciamo ad avere qualche squarcio di visibilità sulla pianura sottostante.

Best Western JFK
Viale John Fitzgerald Kennedy, 141/145, 80125 Napoli NA

si dorme!

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