Napoli sotterranea: il Miglio Sacro

CATACOMBE DI S. GENNARO VESIBOLO SUPERIORE

L’indomani è il giorno di Pasqua, e non sapendo bene come siano le abitudini dei napoletani, in fatto di aperture di musei, ristoranti, ecc., Ale ha pensato bene di prenotare una visita guidata ad una delle numerose Catacombe nascoste sotto le viscere della città. Andiamo quindi alla scoperta della tanto decantata Napoli sotterranea.

Abbiamo scelto, su ispirazione dei consigli di altri viaggiatori, le Catacombe di San Gennaro. La visita viene chiamata “Miglio Sacro”: si percorre circa un miglio di strada, a partire dalle Catacombe di San Gennaro, percorrendo poi il Quartiere Sanità verso altri luoghi insoliti e suggestivi.

Arrivare al punto d’incontro non è facile: l’ingresso alle Catacombe di San Gennaro si trova a fianco della Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio, proprio lungo la salita di Capodimonte. Non ci sono mezzi che portano lì, o per lo meno non il giorno di Pasqua, quindi, scesi dalla metro a Cavour, prendiamo un taxi e ci facciamo accompagnare fino all’ingresso.

Al punto d’accoglienza, caffetteria e biglietteria, si viene smistati in vari gruppi, in modo da essere in numero tale da poter seguire bene e sentire senza problemi la propria guida.

Abbiamo la fortuna di essere assegnati al gruppo guidato da Antonio: un ragazzo giovane, giovanissimo, ma preparatissimo. Grande appassionato del suo lavoro e del suo quartiere. Insieme ad un gruppo di volenterosi coetanei, coadiuvati dal prete-coraggio che gestisce la parrocchia del rione, ha messo in piedi una cooperativa per la valorizzazione e la riscoperta di questi luoghi meravigliosi, fino a poco tempo fa quasi lasciati a se stessi.

Le Catacombe di San Gennaro

A proposito dei luoghi che tocca la visita, non saprei come altro descriverli se non: suggestivi, unici, oserei dire mistici…Non so se le foto possano vagamente rendere merito alla bellezza dei siti, ma le parole difficilmente sarebbero all’altezza. Gemme nascoste che hanno segnato ed accompagnato la storia di Napoli e dell’Italia nei secoli, stili, culti e culture che s’intrecciano e si susseguono.

Nelle Catacombe di San Gennaro, espressioni d’arte pagana che si sovrappongono al primo culto cristiano; storie di poveri, di martiri, di nobili e di re, tutti accomunati da un unico destino: la morte e la sepoltura, che tutto “livella” come diceva Totò, che nella chiesa che sovrasta una delle catacombe visitate fece il chierichetto.

Storie della Napoli di ieri, del passato, ma anche della Napoli di oggi, di questo gruppo di ragazzi capitanati dal prete della comunità che si sono rimboccati le maniche ed hanno costruito qualcosa di grande, recuperato e donato al piacere dei visitatori questi luoghi che erano un po’ abbandonati nell’oblio, di un quartiere altrimenti disagiato e lasciato a se stesso.

Insomma, da lodare l’iniziativa, e da lodare i luoghi visitati.

Il cimitero delle Fontanelle

Dalle splendide Catacombe di San Gennaro al Cimitero delle Fontanelle, antico ossario con le sue migliaia di teschi e le leggende che custodiscono:

  • il teschio di donna Concetta, “’a capa che suda” che per un’anomalia non meglio precisata sembra “sudare”
  • o quello con l’occhio nero del “Capitano”, di cui si racconta che fu trafitto dal marito geloso di una donna che lo aveva adottato, com’era consuetudine fare con i teschi (capuzzelle) ospitati nel cimitero. Si riteneva infatti che, onorando ed andando a pregare davanti al teschio di uno dei defunti, questo in cambio potesse proteggere chi lo aveva adottato.
Le Catacombe di San Gaudioso

Poi, le catacombe di San Gaudioso, a cui accediamo furtivamente da una botola della Chiesa di Santa Maria della Sanità, proprio sotto l’altare maggiore, mentre il prete celebra la funzione Pasquale. La catacomba è la seconda per ampiezza di Napoli, e in essa convivono elementi paleocristiani e del XVII secolo. Affreschi e i mosaici risalenti a V-VI secolo. Ma anche sepolture riservate ai nobili, risalenti al Seicento, quando le catacombe ripresero la funzione di sito sepolcrale.

Per finire con un pittoresco giro tra le animate e genuine vie del quartiere Sanità, dove in cortili interni racchiusi tra le alte case, si scoprono gemme nascoste, come scalinate barocche o piccoli chiostri luminosi.

La visita del Miglio Sacro dura quasi 4 ore. I bambini sono stati pazientissimi e partecipi, ma ora cominciano ad avere una certa fame…Non lontano da dove siamo approdati con il giro, si trova una delle pizzerie storiche di Napoli, Starita a Materdei.
Saliamo lungo la ripida stradina che conduce alla pizzeria, salvo poi scoprire con grande disappunto che il giorno di Pasqua sono chiusi…Telefono alla mano, proviamo a chiamare altre pizzerie nel circondario, ma pare proprio che siano tutte chiuse…

A due passi c’è una stazione della metro, la prendiamo e saliamo fino al Vomero. La situazione qui è un po’ più animata. Troviamo una pizzeria con discrete recensioni e un certo viavai (da Gusto, al 17 di Via Gianlorenzo Bernini) e ci sediamo per una pizza: buona ma non eccelsa, comunque servizio veloce e gentilissimo.

A breve distanza si trova un Belvedere da cui si gode di una vista di Napoli dall’alto, il Belvedere San Martino.

Napoli Belvedere San Martino
Il Lungomare Caracciolo, il Maschio Angioino e Castel Dell’Ovo

Dopo aver mangiato riprendiamo la metro e scendiamo fino al lungomare, al Maschio Angioino. Vorremmo fare una passeggiata e magari, più tardi, sederci ad un tavolino all’aperto per un aperitivo. Ma appena arrivati al Maschio Angioino ci sorprende una pioggia fortissima, che non accenna a smettere.

Insieme ad altri cerchiamo riparo un po’ stipati nel porticato d’ingresso al castello, nell’attesa che spiova. Dopo la lunga visita della mattina, non abbiamo voglia, ne’ noi ne’ i bambini, di visitare un altro museo….

Visto che ormai si è fatto tardo pomeriggio, e la pioggia non accenna a smettere, decidiamo di tornare in hotel. Prendiamo finalmente possesso della nuova camera e lì ci rilassiamo per qualche ora. Siamo sempre di corsa quando andiamo “in vacanza” e torniamo a casa più stanchi di prima…Ogni tanto bisogna forzarsi a tirare il freno a mano!

La nuova stanza è decisamente all’altezza delle nostre più rosee speranze: grandi letti comodissimi, un grande bagno con idromassaggio, e la sauna in camera! I tre uomini non se lo fanno dire due volte e si godono la sauna.

Best Western JFK
Viale John Fitzgerald Kennedy, 141/145, 80125 Napoli NA

si dorme!

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