Tappa 2: Corte Morosina e la leggenda della reliquia

Torniamo indietro fino alla Fiaschetteria Toscana e giriamo intorno alla chiesa che vediamo davanti a noi. Prendiamo subito la prima calle a destra (Morosina), superiamo la Corte Amadi con la bella patera bizantina sul muro e…prima di entrare nella seconda corte, la Corte Morosina, alzando lo sguardo sul suo ingresso sormontato da un arco si notano un elmo ed uno scudo. A questo rilievo è legata la leggenda del Cavaliere e la Reliquia.

Il Cavaliere e la Reliquia

La leggenda narra di un giovane Cavaliere templare che, al ritorno da una Crociata, incontrò un erede dei Morosini. Il cavaliere, orgoglioso aveva nascosto nell’elsa della sua spada une reliquia, un pezzo del legno della Santissima Croce che voleva portare a Colonia, sua città natale.

Nella nave che li riportava in occidente dalla Terra Santa egli strinse amicizia con il nobile veneziano Morosini. Al loro approdo a Venezia, il nobile invitò il cavaliere a casa sua, proprio qua nella Corte Morosina, per riposare prima di raggiungere la sua meta. Gli fece così conoscere sua sorella, donna di grande bellezza, dolce ed affascinante. Ci volle poco perché il cavaliere s’innamorasse di lei, ed a lei confidasse il suo segreto ed il suo orgoglio.

Ma un mattino, al risveglio, il giovane Cavaliere scoprì che il nobile era fuggito con quella che non era sua sorella ma la sua amante, portandosi via la reliquia. Il giovane impazzì quasi dal dolore e dalla delusione, e si racconta che ogni notte il giovane si aggirasse per quelle calli ed i campielli alla ricerca dei traditori e della reliquia che con tanto amore e non senza rischi aveva portato con sé, per donarla alla sua città.

Poi, un mattino, davanti all’arco del portale furono ritrovati l’elmo, lo scudo, l’armatura vuota e la spada (senza elsa) dello sfortunato cavaliere templare. E da allora non si seppe più nulla di lui.

Corte Morosina


Povero cavaliere…ora entriamo nella Corte Morosina e veniamo catapultati ai giorni in cui anche Marco Polo era bambino. Lo immaginiamo giocare con i suoi coetanei rincorrendosi intorno al pozzo, mentre le mamme stendevano i panni ad asciugare e le nonne rammendavano i pantaloni.

E con cosa giocavano? I maschi giocavano a palla, che costruivano da vesciche di maiali oppure facevano dei cerchi con le doghe recuperate dalle botteghe. Le bambine invece, con i ciuffi di lino o di canapa costruivano bambole. A volte, i papà realizzavano fischietti di terracotta a forma di uccello. Con l’argilla o il legno fabbricavano anche le trottole…

Ca Bernarda
San Polo 1321, 30125, Venezia

si dorme!

si dorme!

Rosticceria Gislon
Calle de la Bissa, 5424/a, 30124 Venezia VE

si mangia!

si mangia!

Melusina Homes
Calle del Cafetier, Castello, Venezia

si dorme!

si dorme!

Lascia un commento