Tappa 3: Corte Seconda del Milion e casa di Marco Polo

Ora torniamo indietro, lasciamo Calle Morosina e giriamo a destra per il sottoportico che ci porta in Corte Prima del Milion e poi in Corte Seconda del Milion. Ecco, questa sembra la corte di casa di Marco Polo: il nome non deriva dal libro che egli dettò al compagno di cella, Rustichello da Pisa, bensì da “Emilione”, il soprannome che aveva la famiglia Polo.

La corte conserva ancora degli elementi del periodo in cui visse lo scrittore, per esempio il bellissimo arco completamente decorato a patere. Cosa sono le patere? Sono delle piccole decorazioni di pietra, spesso a forma di cerchio, che raffigurano animali veri o fantastici e che ai tempi decoravano i muri delle case.

Ci posizioniamo al centro della corte e guardiamo “i ninzioletti”. Cerchiamo quelli numerati 5845 e 5846: si vedono gli altri cinque rilievi. Quella situata sopra l’arco della finestra gotica di sinistra rappresenta dei grifoni contro dorso. Al centro, come in quasi tutte le corti del tempo, una vera da pozzo.

Se proseguiamo oltre il secondo sottoportico, giungiamo in vista del Ponte Marco Polo dal quale è possibile vedere il retro del Teatro Malibran. Questo prestigioso Teatro di Venezia sorge dove un tempo esisteva la casa di Marco Polo.

Nel 1998 sono stati eseguiti dei lavori di restauro nel teatro e gli archeologi hanno trovato le fondamenta della casa costruita nel 1280, la corte e il pozzo. La casa è una tipica casa-fondaco, come quella che abbiamo visto prima in Corte Morosina.

Aveva accesso al canale ed era circondata su due lati dai rii, gli stessi che ancora oggi cingono il Malibran. Purtroppo la casa patì alla fine del ‘500 un gravissimo incendio e sui resti fu costruito il teatro.

Campo Santa Marina

Attraversiamo il ponte Marco Polo, proseguiamo e alla fine della calle giriamo a sinistra e arriviamo in campo Santa Marina. In prossimità di questo campo si trova Palazzo Bragadin Carabba, dove il 6 dicembre 1525 si festeggiò il matrimonio della nipote di Francesco Bragadin.
A questa festa fu invitata anche la figlia di Filippo Sanudo, la quale “si è fatta forar le orecchie e con un aneleto d’oro sotil portava una perla grossa per banda”. Con lo scalpore che si può immaginare, la giovane donna sfoggiò degli allora inediti orecchini pendenti. La moda subito dilagò tra le veneziane.

Se vi interessano le maschere veneziane, qui in campo si trova un bellissimo negozio…entriamo, per dare un’occhiata. E’ molto carino, ci sono anche le maschere con tre teste!

Melusina Homes
Calle del Cafetier, Castello, Venezia

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Calle de la Bissa, 5424/a, 30124 Venezia VE

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San Polo 1321, 30125, Venezia

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