Flow Festival 2015 – Helsinki (Finlandia)
Giorno 1

Partiamo dalla location: il Flow Festival ha sede in una vecchia zona industriale, chiamata Suvilahti. Il clima “nordico” e eco-consapevole si respira fin dall’ingresso, dove campeggiano centinaia di biciclette. Sull’area si trovano: una vecchia centrale elettrica, un vecchio silos di gas con la scritta “Make Sense not war” alla base. Edifici industriali ristrutturati, trasformati in uffici e la birreria, nella zona tra il mainstage e le tende. L’atmosfera è decisamente urbana e sembra proprio che il festival sia un’articolazione della città.

Nel tardo pomeriggio del primo giorno faccio una capatina alla tenda dove suonano i Foxygen: avevo shazzamato qualche loro pezzo e non mi sembravano male.
L’inizio è promettente ed insolito: Sam France sale sul palco passando per il pubblico, indossando un abito a campana, sembra quasi, almeno nell’aspetto, un novello Ziggy Stardust.

Dopo qualche canzone però, cantata in maniera stonata e ostentatamente urlata, scoppia una lite, e sembra che il gruppo non riprenda più a suonare. Dopo qualche minuto hanno ricominciato, ma più che un concerto a quel punto è stata una sorta di performance caotica dove i membri della band si sovrapponevano parlandosi e cantandosi addosso. Insomma, una mezza o totale delusione.

belle and sebastian flow festival

E’ poi la volta dei Belle & Sebastian, nel main stage: la band è ormai navigata nei concerti, ed ha un suo pubblico di fedelissimi ascoltatori (di cui io ed Ale siamo parte integrante! 😉 ), che li seguono quasi con “venerazione”, conoscono a memoria tutte le canzoni e le cantano all’unisono durante l’esecuzione dal vivo.

L’ultimo album è ricco di gemme, che per i nostalgici fan della prima ora come noi fanno riassaporare la freschezza dei primi dischi. Quindi tra un pezzo nuovo (il “nuovo” classico, Nobody’s empire, con cui ultimamente aprono tutti i concerti) e tanti “vecchi” classici (Another Sunny Day, la rarità dal vivo Electronic Renaissance, The Boy with the Arab Strap e altre), persino i giovani finlandesi tra il pubblico, che vengono solitamente dipinti come distaccati e schivi,  – forse aiutati dalle prime dosi di alcol.. –  si lasciano trascinare. Il clou è l’ormai consueto siparietto dove, verso la fine dello show, i Belle & Sebastian fanno salire un nutrito numero di fan sul palco per ballare insieme a loro un paio dei pezzi più danzerecci.

Highlight del concerto l’esecuzione di The Stars of Track and Field (dedicato agli sportivi che praticano atletica leggera), con proiettato nel maxischermo il video delle Olimpiadi di Helsinki del 1952.

Più tardi, in tanti sotto il palco principale aspettano trepidanti la performance degli headliner della giornata, i Pet Shop Boys, che non deludono: tra scenografie fantasiose (con letti posizionati in verticale) e bizzarri costumi, il concerto parte sfoderando subito hit storiche, come West End Girls.

Si comincia con un medley, accompagnato da laser e visuals: oltre a Tennant e Lowe sul palco ci sono due ballerini che vengono riprodotti anche nel video, con un effetto piuttosto strano. Poi durante I Wouldn’t Usually Do This Kind of Thing i due ballerini indossano teste di toro e ballano anche su Stravinsky.

Dopo questo iniziale stordimento, al quale il pubblico risponde senza troppo entusiasmo, le cose si animano: la folla balla e canta i pezzi più famosi, culminando in una grande massa danzante per Go West. Tennant si è anche sciolto un po’ rispetto ai primi pezzi e scambia chiacchiere col pubblico. Alla fine, soddisfazione ed entusiasmo per tutti.

Giorno 2

Il secondo giorno ad Helsinki, prima dell’ora dei concerti, girovaghiamo un po’ alla scoperta della città. Andiamo ad una grande chiesa in pietra scura. Nota come “la chiesa nella roccia” (Temppeliaukio Kirkko), è orrendamente piena di turisti: flusso di gente per entrare, flusso irreggimentato per visitare gli interni.

Un po’ frastornati andiamo in cerca di qualcosa di più rilassante, e troviamo, in un parco, un festival di cibo “di strada” alla maniera finlandese: il cibo che viene preparato e venduto non è fatto solo da chioschi ambulanti specializzati, ma in gran parte da persone del luogo che, con un tavolo e qualche sedia improvvisata, offrono cibo fatto da loro lì per lì con mezzi di fortuna. Oppure preparato a casa e portato al parco per essere consumato. il tutto a prezzi contenuti.

Ci sono bambini che vendono piccoli sacchetti di popcorn o fette di torta. Gente con zuppe e frittate fatte in casa o preparate lì per lì, limonate ed altro ancora.

Minna all’arrivo ci aveva detto che di recente ad Helsinki è iniziata questa moda, e guarda caso siamo capitati proprio in occasione del cd. Restaurant Day. Così abbiamo potuto sperimentarla e gustarla con i nostri occhi e bocca! Proprio carino: sole, clima super rilassato, gente sdraiata sotto gli alberi che si gode questo picnic urbano.

Poi, fino all’inizio dei concerti, portiamo i bambini nell’area del festival, dove ci sono numerose forme di intrattenimento dedicate a loro.

I concerti

Sul calar del sole (si fa per dire, considerato che a queste latitudini il sole, d’estate, sembra non voler calare mai!), sale sul palco Beck.

Beck, al secolo Beck David Campbell, è un multi-strumentista californiano che calca le scene ormai da tre decenni.  Suona chitarra, basso, tastiere, batteria, banjo, tamburello, e altro ancora. . .

beck flow festival 2015

E’ figo come al solito, in giacca, camicia anni ’70, occhiali da sole ed un fedora. Imbraccia la chitarra e subito conquista il pubblico, con qualche hit delle sue, come l’intramontabile Loser :  Soy un perdedor, I’m a loser baby…“.  Parte forte, per poi passare a qualche pezzo più soft, ma poi si torna a ballare con Black Tambourine, un mix di funky e rock. Wow!

Beck da il meglio di sé sfoderando pezzi di generi diversi. Hell Yes ne è un perfetto esempio, con quel mix di rap, electro, funk e pop. Sexx Laws è un altro dei pezzi super ritmati che manda il  pubblico in sollucchero. A tratti ho difficoltà a sentire l’esecuzione di Beck, perché di fianco c’è un gruppetto di esagitati compatrioti del cantante, che ne conoscono a memoria e cantano a squarciagola  tutti i pezzi.

Beck si cimenta soprattutto in pezzi dai vecchi album. Dall’ultimo, Morning Phase del 2015, suona un’unica canzone, Blue Moon, accompagnata dalla chitarra acustica. Anch’essa graditissima dal pubblico ormai definitivamente conquistato.
Per il bis Beck sceglie una stralunata Debra da Midnite Vultures (1999). Poi un medley incalzante con Where it’s Hat. Per finire con One foot in the grave. Finale col botto per un concerto perfetto.

Ma per quanto incredibile possa sembrare, il meglio deve ancora venire!

Se sei qui con qualcuno e ami qualcuno, vogliamo che tu lo sollevi”

chiede una donna sul palco con lunghi capelli biondi, una sottile camicia bianca, pantaloni bianchi e a piedi nudi.

Prendete la vostra ragazza sulle spalle. Prendete il vostro ragazzo sulle spalle.”

La folla obbedisce.
La scena si svolge verso l’inizio del concerto del gruppo inglese inde rock di Florence & The Machines durante la canzone Rabbit Heart .

A questo punto, Florence Welch ha già lasciato la sua impronta indelebile negli annali del festival. Si muove ballando, quasi volteggiando sul palco, a piedi nudi. Quando canta, sembra che ogni parola le esca dal suo io più profondo, per essere donata al pubblico, che estatico sta ad ascoltarla, in un’esperienza quasi mistica.

florence and the machines flow festival
florence and the machines flow festival

Molte le canzoni meravigliose nella sua set list- Come What the Water gave me (da Cerimonials del 2011) e Ship to Wreck dall’ultimo album How Big How Blue How Beautiful.
Poi Florence chiede al pubblico di accompagnarla cantando in coro Shake It Out. Gli spettatori ubbidiscono ancora una volta, mentre alcuni sollevano le braccia facendo il segno della pace con le dita.

Florence stringe la mano a quelli delle prime file e da lontano sembra che faccia anche un po’ di crowd surfing. Altri highlight del concerto, le canzoni dall’album Lungs, del 2009: Drumming Song e Spectrum. Durante l’ultimo pezzo, Florence chiede al pubblico di togliersi un pezzo di stoffa e sollevarlo in aria al ritmo di Dog Days Are Over.

Minna apartment
Vallila, 00500 Helsinki

si dorme!

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