Giorno 5 – Leoni marini al Point Reyes National Seashore

Durata: 3 ore

Distanza: 164 miglia (circa 264 km)

La mattina dopo i ragazzi si alzano di buon’ora e vanno alla grande mappa del parco che c’è all’ingresso del campeggio per individuare un percorso per la giornata. Obiettivo: vedere i leoni marini sotto la scogliera del Point Reyes National Seashore.

Il solito locale gentilissimo chiede subito se hanno bisogno di una mano e comincia a suggerire percorsi, itinerari, punti di interesse. Li raggiungo che sono già immersi in una accesa discussione (che in realtà li trova concordi) sulla scellerata politica di Bush.

Da lì all’essere invitati a colazione il passo è breve: Bob (pron. “Baaaaab”) – così si chiama il californiano gentile – ci invita a raggiungerlo alla sua tenda per la colazione. Ebbene sì, è un vero ecologista, si muove su una micromacchina (paragonata agli standard statunitensi) ibrida e va in campeggio in tenda (quando passa vicino al nostro gigante mangiabenzina un po’ ci vergogniamo…).

La famiglia di Bob è un melting pot in miniatura: l’asiatica fidanzata del figlio, sua moglie afro-americana, i bambini che si destreggiano tra le tende come piccoli esploratori. Ci facciamo altre chiacchiere sorseggiando succo d’arancia e mangiando ogni ben di dio.

Chiacchiere durante le quali scopriamo che andare in campeggio per gli americani significa passare la giornata a mangiare e cucinare, passando senza soluzione di continuità dalla colazione, al pranzo alla cena! Bob ci ha presi così in simpatia che scoprendo che io ed Ale lavoriamo nell’informatica ci offre persino un lavoro nella sua azienda alla Silycon Valley!!!

In bici al Point Reyes National Seashore

Dopo aver ringraziato Bob e famiglia per la colazione e l’offerta di lavoro (ogni tanto ancora ci ripensiamo, all’una e all’altra! 😉 muoviamo le tende (anzi, noi il camper) e partiamo verso l’estremità più remota del parco.

C’è un’unica strada che corre dentro il parco lungo la penisola che conduce all’estremità più ad Ovest, il Centro Visite del Faro (Lightouse).

Parcheggiamo e con le mountain bike arriviamo proprio fino alla punta più estrema. Lì, affacciandoci ad una scogliera molto profonda, facciamo la prima conoscenza con i leoni marini (sea lions), una delle creature più pigre che ci siano sulla faccia della terra! Se ne stanno appollaiati, addossati gli uni agli altri, talmente immobili che sembra siano morti! Però sono simpatici, è sempre bello vedere animali in libertà nel loro habitat!

Lo scenario è quello della Costa Pacifica spazzata dal vento, con queste alte insenature dove i leoni marini se ne stanno riparti dalle correnti oceaniche e si godono il tepore della bella stagione appena iniziata.

Percorrendo i 304 gradini che scendono lungo la scogliera dal parcheggio si può scendere fino al pittoresco faro. Da tenere a mente che poi il percorso è da rifare, in salita, nella direzione opposta! Il faro e il grande costone di terra che sporge con le sue ripide pareti è decisamente pittoresco! Recentemente l’ho ritrovato anche come screensaver della Fire Stick! 😉

E‘ ora di ripartire, tra l’inaspettata lunga colazione da Bob e la biciclettata, si è fatto davvero tardi, e ci aspetta un lungo viaggio di avvicinamento a Yosemite. Sulla via del ritorno ci fermiamo nuovamente ad Olema per una clam chowder (zuppa di vongole) alla Farm House.

Christian (uno dei due amici che abbiamo prelevato a San Raphael) prende la guida, io come al solito faccio da navigatore e gli altri due si spiaggiano dietro come i leoni marini che abbiamo appena visto.

Prima di raggiungere Angel’s Camp, che è un campeggio privato sulla via per Yosemite, abbiamo in programma, con una piccola deviazione, una sosta a Modesto dove dovremmo incontrare i membri di una band indie rock che l’anno prima abbiamo visto in concerto a Glasgow e di cui Ale va matto, i Grandaddy.

Prima di partire Ale ha contattato il batterista e si sono scambiati alcune email. Lui sembrava disponibile ad incontrarci, solo che, stando sempre in campeggi non attrezzati con Internet, fino ad ora non abbiamo avuto modo di sapere se davvero ci sarebbero stati…Passa il tempo, si fa buio, la strada non è semplice come speravamo…insomma, io e Christian, senza chiedere agli altri due che stanno dormendo, tiriamo dritto e non facciamo la deviazione per Modesto.

Quando Ale, ormai arrivati a destinazione, si accorge della cosa, ci rimane parecchio male, e considerato che dopo esser tornati a casa abbiamo controllato la posta e a quanto pare erano tutti lì, i membri della band, in attesa di incontrarci, beh, capisco che tutt’ora ogni tanto me lo rinfacci! Povero! Fortunatamente anni dopo un amico comune ci ha presentato il cantante e leader carismatico della band dopo un concerto a Londra ed abbiamo avuto la fortuna di rivederli negli anni in due diverse reunion, ma ancora oggi di tanto in tanto Ale mi rinfaccia quel mancato detour a Modesto!

Finalmente dopo un lungo viaggio raggiungiamo il campeggio, dove non c’è nessuno ad accoglierci. Vaghiamo per l’edificio principale e lì attorno, quando finalmente troviamo una busta con il nostro nome sopra ed indicata la piazzola dove dobbiamo posizionarci. Ci sistemiamo ed un altro giorno è trascorso.

Olema Ranch Campground
10155 Highway 1, Olema, CA 94950, Stati Uniti

si dorme!

si dorme!

Farm House
10005 Highway One, Olema, CA 94950, Stati Uniti

si mangia!

si mangia!

i consigli

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