Tempo di guida: 2 ore
Distanza: 122 miglia (circa 200 km)
Partiamo da Los Angeles, dove siamo atterrati all’immenso e trafficatissimo aeroporto internazionale LAX (roba che in media ogni 55 secondi atterra un aereo ), ritiriamo il pulmino che avevamo noleggiato in aeroporto (a 6 posti, visto che quel primo viaggio eravamo proprio in 6), uno spazioso e comodo Ford Grand Caravan e subito ci dirigiamo, non senza fatica nel superare il traffico losangelino, verso la zona di Palm Springs/Palm Desert, ad un paio d’ore di guida nell’entroterra.
Abbiamo fatto questa scelta perché subito all’arrivo avremo questa due giorni di concerti in zona (ad Indio, località vicina a Palm Desert, nota soprattutto perché vi si svolgono gli US Open di Tennis). Altrimenti la zona di Palm Springs non è particolarmente interessante, se non per il Joshua Tree National Park.
Sottolineo però due note decisamente positive:
- trovare alloggio nelle vicinanze nei giorni del festival è un’impresa; all’epoca le accomodation più economiche erano già prenotate da tempo. Abbiamo però avuto la fortuna che, essendo in 6, siamo riusciti, ripartendoci i costi, a prenotare una lussuosissima villa all’interno del complesso JV Marriott di Palm Desert, composto da piscine, hotel, ristoranti, campi da golf e queste deliziose villette in mezzo al verde creato artificialmente nel bel mezzo del deserto.
- Arrivati alla reception a tarda ora, dopo averci accompagnato alla villa con un golf cart (data l’estensione del complesso), ci sono poi venuti a riprendere più tardi per portarci al “ci dispiace, è l’unico aperto a quest’ora” ristorante, che, per nostra fortuna, si è rivelato essere un messicano! Vamonos! Noi ne andiamo ghiotti!
Dico solo, per dare un’idea della cena, che quando è arrivato il piatto delle salse io gongolavo perché pensavo fossero le portare principali e mi sembrava enorme!!!
Poooi sono arrivati i piatti veri e propri, ed enormi (e squisiti) lo erano davvero!
